Brissago Valtravaglia 2016

Le riflessioni dei ragazzi dell'Educandato di Roggiano

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Immagini della giornata

 

Con la partecipazione degli alunni delle scuole di Mesenzana e Roggiano

INAUGURATA UNA TARGA COMMEMORATIVA SUL LUOGO DELL’ECCIDIO DI CINQUE PARTIGIANI DELLA GERA A BRISSAGO VALTRAVAGLIA

 

Sono stati i ragazzi della scuola media di Mesenzana e dell’Istituto «Maria Bambina» di Roggiano i veri protagonisti della mattinata di Venerdì, 7 ottobre, davanti al cimitero di Brissago Valtravaglia. Proprio qui, 72 anni fa, nella stessa data, furono barbaramente trucidati cinque partigiani della Gera: Giampiero Albertoli, 24 anni, di Castelveccana, Dante Girani, 20 anni, di Montegrino, Flavio Fornara, 23 anni, operaio di Omegna stabilitosi a Luino, Luigi Perazzoli, 23 anni, di Milano, Sergio Lozio, 18 anni, di Treviglio. La mattanza era però iniziata alla Baggiolina dove erano stati uccisi quattro partigiani e si sarebbe conclusa alle Bettole di Varese con la fucilazione degli ultimi tre.
Per l’occasione è stata scoperta una targa che riassume i momenti salienti della tragica vicenda, un memoriale per chi visiterà questo luogo bagnato dal sangue delle giovani vittime. A conclusione di un prezioso lavoro svolto a scuola sotto la guida dei loro insegnanti, gli alunni  hanno letto con viva partecipazione le loro riflessioni sul valore del sacrificio, sull’eroismo di chi ha lottato fino al supremo dono di sé per restituirci il bene più prezioso al centro delle aspirazioni umane: la libertà. Un bene che di solito diamo per scontato, ma che si percepisce pienamente solo nel momento in cui ci viene tolto, come l’acqua per chi ha sete. I ragazzi hanno rievocato anche la testimonianza del parroco di allora, don Paolo Balconi che accompagnò i cinque giovani  fino all’ultimo, verso il loro tragico destino. Appoggiati ai grossi ippocastani del cimitero di Brissago, ricevettero il Viatico. Prima di morire però Giampiero Albertoli formulò un’ultima richiesta: «Signor Curato, dica a quelli che ci stanno per fucilare che noi perdoniamo anche a loro».  Quindi, seduti con la schiena rivolta al plotone di esecuzione e le mani legate alla spalliera della sedia, gli occhi rivolti al Crocifisso tenuto in alto dal sacerdote, accanto a loro, recitarono alcune giaculatorie che non ebbero il tempo di terminare. Una raffica di mitra li investì: tre giacquero col viso a terra e i due che si agitavano ancora nelle estreme convulsioni della morte vennero finiti dal comandante con la rivoltella. I loro corpi, come quelli trucidati alla Gera e alle Bettole, vennero lasciati per giorni insepolti, sotto la sferza dell’acqua battente. La cerimonia, sotto la sapiente regia del professor Carlo Banfi, è iniziata con il discorso della sindaca Giusy Giordano che ha illustrato il significato della celebrazione, un importante appuntamento al quale l’Amministrazione comunale terrà fede anche negli anni prossimi. Era presente  per il comune di Mesenzana l’ispettore in congedo Carlo Leoni, per l’Arma dei Carabinieri di Luino, il maresciallo Stefano Castellano. Gli alunni di Mesenzana erano accompagnati dal prof. Gerardo Chirichiello, quelli di Roggiano dalle professoresse Verena Merli e Marta Gorini, gli stessi che li hanno spronati e sostenuti nel non facile itinerario della ricerca storica. Presente inoltre la preside dell’Educandato, suor Andreina Macalli, sempre disponibile per ogni iniziativa volta ad una più approfondita conoscenza del territorio e della riscoperta delle sue risorse culturali. Anche il parroco, don Giampiero De Molli, ha voluto sottolineare l’importanza di questo evento storico che si è impresso in  modo indelebile nella memoria collettiva. Al termine, il presidente della Comunità Montana «Valli del Verbano», Giorgio Piccolo, ha elogiato l’iniziativa  assunta dall’Amministrazione comunale di Brissago Valtravaglia in collaborazione con l’ANPI di Luino ed ha esortato gli alunni a difendere giorno dopo giorno la libertà come un tesoro prezioso. Solo così il sacrificio di questi giovani martiri non sarà stato vano.